TY - BOOK
T1 - Scipione di Castro e il suo trattato politico.
T2 - Testo critico e traduzione inglese inedita del Seicento
AU - Testa, Simone
PY - 2012/2
Y1 - 2012/2
N2 - Scipione Di Castro, noto faccendiere del Cinquecento, vestì l’abito agostiniano, frequento' membri dell'Accademia dei Fenici di Milano, e fu poi una spia, un cortigiano, un consigliere di Papa Gregorio XIII per le politiche idrauliche. Arrestato dall’Inquisizione con l’accusa di luteranesimo, fu rilasciato ma costretto a indossare nuovamente l’abito ecclesiastico. Entrò allora nella cerchia dei consiglieri politici del figlio del papa, il duca Giacomo Boncompagni, e scrisse avvertimenti e relazioni per politici di alto rango. Il trattato Delli fondamenti dello stato è il più importante dei suoi scritti teorici. Benché mai portato a termine, fu compreso insieme a altre scritture dello stesso Di Castro nell’editio princeps del Thesoro politico (1589), ebbe ampia circolazione a stampa e manoscritta e fu tradotto in francese, latino, spagnolo e inglese. Affiancato ai protagonisti del dibattito politico cinquecentesco – Machiavelli, Guicciardini e Botero –, il messaggio del Di Castro teorico si rivela non del tutto passivo; segnato da un temperato machiavellismo, attesta un’attenzione particolare alla storia contemporanea, documenta un ricorso pieno alla teoria degli umori e al determinismo climatico e pone il problema della questione morale in politica. In questo studio oltre a dar conto dello stato testuale del trattato si ripercorre la vita dell’autore e si ricostruiscono sia le vicende della critica delle sue idee politiche sia il contesto intellettuale in cui il pensiero e l’opera trovano la loro ragion d’essere. L’Appendice fa luce sulla circolazione del Thesoro politico in Inghilterra e riporta la traduzione inglese del trattato che, manoscritta e anonima, è conservata a Oxford.
AB - Scipione Di Castro, noto faccendiere del Cinquecento, vestì l’abito agostiniano, frequento' membri dell'Accademia dei Fenici di Milano, e fu poi una spia, un cortigiano, un consigliere di Papa Gregorio XIII per le politiche idrauliche. Arrestato dall’Inquisizione con l’accusa di luteranesimo, fu rilasciato ma costretto a indossare nuovamente l’abito ecclesiastico. Entrò allora nella cerchia dei consiglieri politici del figlio del papa, il duca Giacomo Boncompagni, e scrisse avvertimenti e relazioni per politici di alto rango. Il trattato Delli fondamenti dello stato è il più importante dei suoi scritti teorici. Benché mai portato a termine, fu compreso insieme a altre scritture dello stesso Di Castro nell’editio princeps del Thesoro politico (1589), ebbe ampia circolazione a stampa e manoscritta e fu tradotto in francese, latino, spagnolo e inglese. Affiancato ai protagonisti del dibattito politico cinquecentesco – Machiavelli, Guicciardini e Botero –, il messaggio del Di Castro teorico si rivela non del tutto passivo; segnato da un temperato machiavellismo, attesta un’attenzione particolare alla storia contemporanea, documenta un ricorso pieno alla teoria degli umori e al determinismo climatico e pone il problema della questione morale in politica. In questo studio oltre a dar conto dello stato testuale del trattato si ripercorre la vita dell’autore e si ricostruiscono sia le vicende della critica delle sue idee politiche sia il contesto intellettuale in cui il pensiero e l’opera trovano la loro ragion d’essere. L’Appendice fa luce sulla circolazione del Thesoro politico in Inghilterra e riporta la traduzione inglese del trattato che, manoscritta e anonima, è conservata a Oxford.
M3 - Book
SN - 978-88-8247-308-2
T3 - Cinquecento
BT - Scipione di Castro e il suo trattato politico.
PB - Vecchiarelli Editore
CY - Manziana (Roma)
ER -