Abstract
(with Giusto Traina and Federico Santangelo)
La decolonizzazione degli studi classici continua a mobilitare dibattiti e controversie in vari contesti accademici e intellettuali, e non è piùriducibile – se mai lo è stata – alle polemiche in corso da anni in Nord America. Di fronte all’idea di una Roma «inclusiva» (ma ci si potrebbe estendere a tutto il mondo classico), gli antichisti sono divisi. Prose- guendo una discussione avviata nel fascicolo 93 (2019) di questa rivi-sta, si propongono qui gli interventi di tre storici di Roma antica, di diverse generazioni, che esplorano le implicazioni storiografiche e metodologiche del tema, e ne approfondiscono i nessi con il più ampio dibattito politico-culturale del nostro tempo
La decolonizzazione degli studi classici continua a mobilitare dibattiti e controversie in vari contesti accademici e intellettuali, e non è piùriducibile – se mai lo è stata – alle polemiche in corso da anni in Nord America. Di fronte all’idea di una Roma «inclusiva» (ma ci si potrebbe estendere a tutto il mondo classico), gli antichisti sono divisi. Prose- guendo una discussione avviata nel fascicolo 93 (2019) di questa rivi-sta, si propongono qui gli interventi di tre storici di Roma antica, di diverse generazioni, che esplorano le implicazioni storiografiche e metodologiche del tema, e ne approfondiscono i nessi con il più ampio dibattito politico-culturale del nostro tempo
Translated title of the contribution | Burn it all down! : (or how difficult overcoming Classical tradition is) |
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Original language | Italian |
Pages (from-to) | 301-318 |
Number of pages | 18 |
Journal | Quaderni di Storia |
Volume | 95 |
Publication status | Published - 2022 |
Keywords
- Roman history
- decolonization
- Classics
- Classics Reception
- politics of Classics