'Avventura scritta per gioco'. La presenza di Italo Calvino nella sceneggiatura di 'Domani accadrà' di Daniele Luchetti

Il contributo offre una riflessione sul rapporto tra cinema e letteratura attraverso un 'case study'. In particolare, si sofferma sul debito della sceneggiatura del film 'Domani accadrà' (Italia, 1988) - il primo lungometraggio del ventisettenne regista Daniele Luchetti - nei confronti dell’opera di Italo Calvino, a partire da 'Il barone rampante', per passare a 'Se una notte d’inverno un viaggiatore', fino alle teorie letterarie espresse dallo scrittore in 'Lezioni americane'. L’articolo approfondisce lo spunto offerto dall’intervista rilasciata dal regista, in cui la traccia del rapporto con Calvino è esplicitata ad un livello superficiale. Oltre all’approfondimento, si offre una interpretazione del film diversa rispetto a quella proposta dalla critica. Mentre questa considera il film come un’allegoria della stagione sessantottina, oppure come una presa di coscienza da parte dei protagonisti, o ancora un omaggio al cinema dei fratelli Taviani, l’articolo propone una chiave di lettura letteraria. Il regista mostra chiaramente il suo stretto rapporto con l’opera calviniana a molteplici livelli: dal semplice ricorso ai nomi dei personaggi, fino alla poetica dell’autore ligure. L’articolo si offre quindi come un contributo alla riflessione sulla penetrazione dell’opera di Italo Calvino in un ambito che viene solitamente posto ai confini della letteratura. Al contempo, si evita di proposito una riflessione sull’adattamento cinematografico.